Il governo italiano ha recentemente approvato il DDL Sicurezza, trasformandolo in decreto per accelerarne l’entrata in vigore. Questo provvedimento, lungi dall’essere una misura di sicurezza, rappresenta un attacco ideologico alla filiera della canapa light. Equiparando le infiorescenze di canapa a sostanze stupefacenti, nonostante il loro contenuto di THC sia inferiore ai limiti legali .
Un Colpo Mortale a un Settore Fiorente
La cannabis light ha rappresentato una risorsa significativa per l’economia italiana, con un impatto economico stimato di 2 miliardi di euro e oltre 20.000 posti di lavoro a tempo pieno . Questo settore ha offerto opportunità a giovani imprenditori e ha contribuito alla rivitalizzazione di aree rurali. Tuttavia, con l’approvazione del DDL Sicurezza, migliaia di aziende rischiano la chiusura, e numerosi lavoratori vedono minacciato il proprio futuro.
Una Decisione Contraria alla Scienza e al Buonsenso
Il governo giustifica la sua decisione affermando che l’uso delle infiorescenze di cannabis light potrebbe alterare lo stato psicofisico degli individui, rappresentando un rischio per la sicurezza pubblica . Tuttavia, questa posizione ignora le evidenze scientifiche che distinguono chiaramente tra la canapa industriale e le sostanze stupefacenti. Inoltre, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che il CBD non può essere considerato uno stupefacente e che la sua vendita non può essere vietata se prodotto legalmente in un altro Stato membro .
Una Scelta Ideologica e Antieconomica
La decisione del governo di approvare l’articolo 18 del DL sicurezza, appare motivata più da un pregiudizio ideologico che da considerazioni scientifiche o economiche. Ignorando le richieste di dialogo da parte di associazioni di settore, agricoltori e cittadini, l’esecutivo ha scelto di procedere con un provvedimento che danneggia un intero comparto produttivo. Inoltre, questa scelta potrebbe violare le normative europee sulla libera circolazione delle merci, esponendo l’Italia a possibili sanzioni .
Un Appello alla Ragione
È imperativo che il governo riconsideri questa decisione sul DDL sicurezza e in particolare l’articolo 18, ascoltando le voci di esperti, imprenditori e cittadini. La canapa light non è una minaccia, ma un’opportunità per l’economia e l’ambiente. Criminalizzare un settore legale e regolamentato non solo è ingiusto, ma rappresenta un passo indietro per il progresso del nostro Paese. È tempo di abbandonare pregiudizi ideologici e adottare politiche basate su evidenze scientifiche e sul buonsenso.