Contesto normativo
Il Decreto Sicurezza 2025 ha imposto in Italia il divieto generalizzato di coltivazione, vendita e distribuzione delle infiorescenze della cannabis light, creando confusione e incertezza per produttori, commercianti e consumatori.
Negli ultimi mesi, però, diversi tribunali hanno emesso sentenze che assolvono gli imputati o ordinano il dissequestro, quando non esistono prove di efficacia drogante delle infiorescenze. (vdnews.it)
Sentenze emblematiche
Palermo, Belluno e Torino – ottobre 2025
- I tribunali di Palermo, Belluno e Torino hanno assolto coltivatori e negozianti di cannabis light.
- Motivo: assenza di prova scientifica di effetti psicotropi, quindi il reato non sussiste. (lanotteonline.it)
- Conseguenza: sequestri e denunce non giustificati vengono annullati.
Maxi-inchiesta di Torino – settembre 2025
- 14 persone coinvolte e oltre 2 tonnellate di infiorescenze sequestrate.
- Decisione: archiviazione totale, perché le attività erano “essenzialmente lecite”. (vdnews.it)
Perché queste sentenze sono importanti
- Ripristinano il principio della verifica scientifica: non basta il nome cannabis, serve dimostrare effetti droganti.
- Mettono in crisi il Decreto Sicurezza 2025, che presume illeciti generici.
- Tutelano la filiera della canapa light, ridando stabilità economica a produttori e negozianti.
- Cresce il conflitto tra legge e giurisprudenza, aprendo la strada a possibili interventi legislativi.
Stato attuale del Decreto Sicurezza
Le sentenze non abrogano il decreto, ma ne limitano l’efficacia pratica. Senza prove di offesa concreta, i tribunali non possono giustificare sequestri e condanne.
Conclusione
Le recenti sentenze di Palermo, Belluno e Torino dimostrano che la strategia proibizionista del Decreto Sicurezza 2025 è fragile e sempre più difficile da applicare.
Per operatori e consumatori seri, la scelta è chiara: puntare su prodotti CBD certificati, legali e controllati.
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